L'alba si alza sui sogni, spegnendo
per sempre ogni velleità del desiderio.
Akif è uno
struzzo.
Uno di quei grandi
uccelli dal piumaggio nero e le gambe lunghe, famosi per nascondere
la testa sotto la sabbia ad ogni pericolo.
Akif vive con la madre e il padre sulla riva di un grande lago, nella assolata savana africana. Ogni giorno si sveglia e guarda verso l'alto. Invidia le splendide cicogne, capaci di volare sul vento caldo proveniente da est.
Akif vive con la madre e il padre sulla riva di un grande lago, nella assolata savana africana. Ogni giorno si sveglia e guarda verso l'alto. Invidia le splendide cicogne, capaci di volare sul vento caldo proveniente da est.
Anche lui vorrebbe essere accarezzato dalle nuvole ed osservare gli altri dall'alto.
Vorrebbe vedere l'orizzonte curvarsi e il sole non tramontare mai.
Vorrebbe, in una parola sola, volare.
Vorrebbe, in una parola sola, volare.
Ma non può. Le sue
ali sono troppo tozze e le sue ossa troppo pesanti. La genetica a
volte è veramente cattiva.
Zenaib è una
leonessa.
Una di quelle
bestie maestose e dal ruggito possente, famose per essere considerate
le regine di tutti gli animali.
Zenaib ha tre
mariti e decine di figli. Ogni giorno si sveglia e sa di dover sfamare la famiglia. Non ha tempo di sognare, perché senza di lei il
branco non sopravvive. Però fa bene quello che gli piace: cacciare. Mai
e poi mai una preda è riuscita a sfuggirle. Ogni giorno torna dal
branco con qualcosa da mettere sotto i denti, fiera di se e della sua
abilità nel recuperare cibo.
Come ogni giorno
Akif cammina dinoccolato per la savana. Il suo incedere zoppicante è
ulteriormente rallentato dal suo sguardo perso verso l'alto. Nel
cielo volano pigri stormi di uccelli, indistinguibili, osservati
dallo struzzo con odio misto ad invidia.
“Perché loro
possono ed io no?” pensa con il becco verso l'azzurro. “Magari
non lo volevano nemmeno, io invece lo desidero con tutto il cuore”.
Lo stomaco gli brucia di rabbia, tanto da fargli perdere di vista il
suo gruppo, che sulle possenti zampe si allontana a grandi salti
verso il lago dall'altra parte della valle.
Distratto dalle
stormo e dalla gelosia, Akif, non guarda cosa lo circonda perdendosi
così la bellezza della savana. Non vede nemmeno Zenaib, appostata
dietro un basso cespuglio in attesa della sua preda.
Solo quando la
leonessa gli corre incontro ruggendo ferocemente lo struzzo la nota.
Spalanca gli occhi terrorizzato e pensa “Se solo potessi volare non
riuscirebbe mai a prendermi”.
Lo sguardo vitreo
dello struzzo, le fauci affamate del leone. Un solo pensiero per
entrambi.
Sopravvivere.
E' la paura che
spinge Akif a correre, ma Zenaib è rapida e gli è quasi addosso.
Akif accelera, e scopre di essere veramente veloce. Sente il
vento che gli accarezza le penne, il becco che fende l'aria. E'
veloce come non lo è mai stato.
E gli piace. Così ha sempre immaginato il volo!
Per la prima volta
da quando è nato lo struzzo sorride, e la paura lascia presto spazio
all'adrenalina. Akif vuole spingere i suoi limiti al massimo. Non gli
importa più di Zenaib che lo insegue, non gli importa degli uccelli
su in alto. Lui può correre, più veloce degli altri.
Ah! Se solo lo
avesse scoperto prima, si sarebbe allenato tutti i giorni, per
diventare ancora più veloce. Più veloce della gazzella, più veloce
del ghepardo.
Più
veloce del leone...
Zenaib
portò il cibo al suo branco anche quella sera, soddisfatta di essere
la migliore cacciatrice della savana.
Se sogni quello che non puoi fare
non ti renderai mai conto di essere il migliore in quello che ti
piace.
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