giovedì 18 febbraio 2016

Sette Proiettili

Il click del caricatore della pistola aveva la stessa intensità di un'esplosione atomica all'interno delle orecchie di Jack. Aveva contato i proiettili per essere sicuro di averne almeno uno in più.
Sette proiettili: uno per la guardia all'ingresso (da sparare rigorosamente nella gamba), uno per incrinare il vetro rinforzato per poi sfondarlo con il calcio, uno da sparare in alto per spaventare i clienti, poi avrebbe urlato la frase di rito, un altro colpo in aria, avrebbe puntato la pistola contro la cassiera e sparato dietro di lei, avrebbe aspettato con la borsa aperta il bottino, poi avrebbe sparato un colpo nel nulla e sarebbe scappato. Nessun morto, sei proiettili usati, uno ancora in canna per le emergenze.
Jack odiava gli sprechi, ogni proiettile costava almeno un dollaro e lui in ogni rapina rischiava la vita.
Quelli erano soldi veramente sudati, mica come lavorare in ufficio. Lui metteva in gioco tutto se stesso, non rimaneva con il culo poggiato sulla sedia a premere tasti a caso sul computer. Lui non solo doveva pianificare tutto nei minimi particolari e minimizzare gli imprevisti ma doveva anche cacciare le palle.

giovedì 11 febbraio 2016

Il cuore nello zucchero

Il cuore nello zucchero


Gli amori giovanili splendono come torce ma bruciano come fiammiferi.

Era tutto pronto.
Giorgio aveva organizzato ogni minimo dettaglio. Sarebbero usciti insieme dall'oratorio, lui l'avrebbe accompagnata sin sotto casa, e prima di farla salire le avrebbe confessato il suo eterno amore.
Amore che cresceva sotto la sua pelle ormai da due anni, da quel fatidico giorno che l'aveva vista entrare in classe in prima media, con i suoi capelli rossi riccissimi e la maglietta di Minnie.
Valeria era il suo nome, occhi di fuoco e pelle di ghiaccio.
Giorgio aveva anche costretto i genitori a farlo andare all'oratorio, dopo aver scoperto che lei passava tutti i suoi pomeriggi li. Solo per starle vicino, per poterla osservare meglio e magari qualche volta stringerle la mano.
Avevano giocato a pallavolo insieme, avevano cantato nel coro della chiesa insieme (Giorgio sapeva di essere stonato come una campana, ma questo non lo aveva fermato), erano stati anche seduti in gita insieme. Lei gli raccontava tutto ed ogni volta che sorrideva Giorgio perdeva tre o quattro battiti al cuore.

mercoledì 3 febbraio 2016

Lo struzzo e il leone


L'alba si alza sui sogni, spegnendo per sempre ogni velleità del desiderio.

Akif è uno struzzo.
Uno di quei grandi uccelli dal piumaggio nero e le gambe lunghe, famosi per nascondere la testa sotto la sabbia ad ogni pericolo.
Akif vive con la madre e il padre sulla riva di un grande lago, nella assolata savana africana. Ogni giorno si sveglia e guarda verso l'alto. Invidia le splendide cicogne, capaci di volare sul vento caldo proveniente da est.
Anche lui vorrebbe essere accarezzato dalle nuvole ed osservare gli altri dall'alto. Vorrebbe vedere l'orizzonte curvarsi e il sole non tramontare mai.
Vorrebbe, in una parola sola, volare.
Ma non può. Le sue ali sono troppo tozze e le sue ossa troppo pesanti. La genetica a volte è veramente cattiva.