lunedì 15 agosto 2011

Batti il ferragosto finchè è caldo - parte 1

 L'importante è il viaggio

Ferragosto. L'unico giorno dell'anno in cui le inibizioni della maggior parte dell'umanità vengono obnubilate dalla sfrenata assunzione di alcool intorno ad un fuoco allestito per l'occasione su spiaggie pubbliche dalla dubbia condizione igienica.

Ed io facendo parte di questa umanità ho deciso di prendere parte a questo rito apotropaico, invitato in quel di Baia Domizia per partecipare proprio a quello che viene definito "falò di ferragosto". Ma se la giornata del 14 fosse stato un semplice arrivare/bere/tornare a casa, forse non sarei qui a tentare di raccontarvela, e come ogni storia che si rispetti (o almeno le migliori) anche questa inizia con un viaggio, una sfida dell'uomo alla sua instabile forma fisica.

Seguitemi.

lunedì 25 luglio 2011

La lotta è dura e non ci fa paura

Il mondo è strano.
Oggi sono stato ad una manifestazione. Quattro ore di sonno sulle spalle e niente cibo nello stomaco forse possono aver offuscato il mio giudizio.
Si lottava per salvare l'ospedale maresca, una vecchia costruzione fatiscente che rischia di chiudere per mancanza di fondi ma che serve un comprensorio di 300.000 abitanti (mica cazzi).
Io, per MIE vicende alterne, non nutro una particolare simpatia per quei quattro edifici dalle finestre scheletriche, e se dovesse chiudere non ne sentirei certamente la mancanza.
Ma è un periodo di carenza di ispirazione, e cercarla nelle situazioni più strane è il mio nuovo modus operandi. Quindi stamane ho fatto una cosa che non facevo da quasi 15 anni, sono andato ad un corteo ed ho presidiato il palazzo della regione a Santa Lucia (un quartiere di Napoli), cose da quindicenni ribelli in piena crisi ormonale. O almeno così credevo. Mi aspettavo ragazzi con l'acne giovanile in piena rivoluzione (come le loro idee), e al massimo qualche facinoroso che non vedeva l'ora di fare confusione. Invece donne e madri, lavoratori e pensionati, camminavano dietro uno striscione per le strade calde e afose di Napoli, con una forza che faceva invidia a molti giovani.
Ed io mi sono sentito una merda.
Quasi tutti lottavano per ottenere qualcosa, con le unghie e con i denti si appendevano alle promesse che potevano provenire dai palazzi dei potenti. Urlavano perchè fossero mantenute, ma ballavano anche, cantavano, ridevano e si arrabbiavano, pervasi dalle emozioni che solo una lotta può dare. Ed io la con loro, ma lontano mille miglia, insensibile alle loro sensazioni, senza riuscire a capire con quale forza donne di ottant'anni stessero li sotto il sole, con un fuoco sacro nel corpo e la stanchezza sul volto. Otto ore sotto il sole, aspettando risposte, cambattevano per i propri diritti, per le proprie idee.
Ed ho capito qual'è il mio problema.
Io non combatto più da un sacco di tempo (ma diciamoci la verità non hai mai combattuto).
Ora che l'ho capito non mi resta che trovare qualcosa per cui farlo...

domenica 24 luglio 2011

Ansia

Cos'è la vita se non un eterno arrancare tra sensazioni irraggiungibili?
Siamo li, le viviamo, le respiriamo, ma non ci toccano, ci sfiorano, lasciandoci il loro odore addosso e come attimi di silenzio si espandono sino ad inglobarci ed a lasciarci insoddisfatti. Quello che cerchiamo è da sempre irraggiungibile, solo quello che non cerchiamo è a portata di mano. E allora ci accontentiamo, lo afferriamo, e proprio mentre lo afferriamo il nostro desiderio sembra più raggiungibile, solo ad un braccio, e l'unica cosa da fare e liberarsi del nuovo peso per poterlo prendere. Ma una volta liberi, si beffa di noi, allontanandosi ridendo sordidamente mentre quel braccio di distanza rimane uguale.
Siamo destinati a soffrire, o ad accontentarci.
O alla cosa peggiore... un'eterna altalena tra quello che abbiamo e quello che vogliamo.
Kant docet.

domenica 3 luglio 2011

Mani


Non sono più mie. Delle stupide appendici che non so più come usare. Come se una parte della memoria, quella adibita al controllo delle mani, abbia deciso di resettarsi. Mi ritrovo a pensare come un bambino, desideroso del tocco della madre ha bisogno di provare tutto quello che ha davanti.
Odio le mie mani. Le odio quando sono inerti, quando non maneggiano niente, le odio, perché hanno l'abitudine di toccarsi da sole, cercando il calore l'una dell'altra. Cercano conforto. Cercano di stare insieme.
Ma in fondo un po' le capisco, sono sole da quando hanno perso il contatto delle tue.


Ed anch'io.

domenica 29 maggio 2011

L'acqua è di tutti (parte terza)

Oggi su Terra:
Disegni e colori di: Andrea Scoppetta
Testi di: Tommaso Vitiello (ancora il sottoscritto)


E mentre oggi si vota un ballottaggio che mette a rischio il governo italiano, con Pisapia e De Magistris contro Moratti e Lettieri

domenica 22 maggio 2011

L'acqua è di tutti (parte seconda)

Oggi su Terra:
Disegni e colori di: Andrea Scoppetta
Testi di: Tommaso Vitiello (che poi sarei sempre io)


Ieri ho avuto uno strano incontro...

venerdì 20 maggio 2011

Date un bisturi a Sheldon...

Tra le mie mani riposa il primo numero di Dr. Morgue, edito dalla Star Comics, per i testi di Rita Porretto e Silvia Mericone e con i disegni di Francesco Bonanno. L'ho letto in treno, al ritorno da una inutile giornata nel capoluogo campano, stanco e distrutto per il caldo e il lungo camminare. Ed ad una prima occhiata mi ha intrigato. Un anatomopatologo (o un medico legale, non ho ben chiara la differenza) che risolve i casi insieme alla polizia. Un moderno “Detective in corsia”, ma al posto di Dick VanDycke con le sue battute sagaci c'è un depresso Hugh Laurie con un lungo e sformato soprabito nero.

martedì 17 maggio 2011

L'ultimo libro



Era un lettore ossessionato.
Viveva in una piccola casa nella periferia della città. Uno squallido bilocale dalle pareti stinte e le finestre piccole, incastrato in un enorme condominio pieno di famiglie urlanti e bambini dispettosi. Dalla finestra più grande, dalla quale non si sarebbe riuscita ad affacciarsi che una sola persona, si vedeva solo la città, un enorme agglomerato di cemento e rumore, un mondo senza immaginazione, lontano dalla fantasia. E allora lui leggeva. Si richiudeva nei suoi libri ed immaginava una vita diversa dove, eroe in qualche fantastica avventura, salvava damigelle e trovava l'amore della sua vita. Sognava terre lontane, di essere un esploratore coraggioso, un poliziotto inflessibile o un guerriero dalla spada lucente.

domenica 15 maggio 2011

L'acqua è di tutti.

Oggi su Terra:
Disegni e colori di: Andrea Scoppetta
Testi di: Tommaso Vitiello (che poi sarei io)


Voci di corridoio, nascoste sotto coltri di lana sporca, sussurrano che il 12 e il 13 Giugno, in Italia, ci sarà un referendum. 
Cose che succedono nel nostro Bel Paese.
No, non il referendum.
Il fatto che il governo non lo pubblicizzi. 

sabato 14 maggio 2011

La fine del mondo.


Lui vide il mondo intorno a se e ne ebbe paura.
Ogni giorno guerre, inquinamento, furti e crudeltà immotivata si riflettevano nei suoi occhi lasciandolo stordito e tremante. L'umanità stava raggiungendo livelli infimi e, per lui, era ovvia la prossima vendetta del fato. Una spada di Damocle pendente sulla testa dei giusti e degli giusti, appesa ad un filo ogni momento più sottile.
Poi gli annunciarono la fine del mondo.

sabato 7 maggio 2011

Si stava meglio quando si stava peggio?

Il bell'ometto ritratto nel disegno soprastante è il giornalista avventuriero di origini abruzzesi Edoardo Tartarin Scarfoglio, fondatore dei quotidiano Roma e de il Mattino, ufficialmente sposato con la scrittrice napoletana Matilde Serao, ma abile conquistatore di donzelle in tutti i porti del mar Mediterraneo. Acerrimo rivale e ottimo amico del vate Gabriele d'Annunzio, al quale quasi fece lo scalpo per una questione relativa alla moglie.

Del tipo “O'sce' stai uardann a uaglion miji?

Perché inizio un post parlando di lui?

martedì 3 maggio 2011

Anno Domini 1100



Quella sopra potrebbe essere la data dell'ultimo post inserito su questo blog, visto il tempo che è passato. Ottobre D-u-e-m-i-l-a-d-i-e-c-i, un data lunga e difficile da pronunciare. Ma tante cose sono successe in questo lasso di tempo e non sono più il simpatico ragazzo di quartiere di una volta.

Sono sceso un gradino più in basso. Ed era un gradino bello alto.

Ed è proprio per questo che riapro queste pagine di questo blog. Per permettermi di scrivere come facevo una volta, con semplicità e divertimento.

A proposito: grazie meri.