venerdì 20 maggio 2011

Date un bisturi a Sheldon...

Tra le mie mani riposa il primo numero di Dr. Morgue, edito dalla Star Comics, per i testi di Rita Porretto e Silvia Mericone e con i disegni di Francesco Bonanno. L'ho letto in treno, al ritorno da una inutile giornata nel capoluogo campano, stanco e distrutto per il caldo e il lungo camminare. Ed ad una prima occhiata mi ha intrigato. Un anatomopatologo (o un medico legale, non ho ben chiara la differenza) che risolve i casi insieme alla polizia. Un moderno “Detective in corsia”, ma al posto di Dick VanDycke con le sue battute sagaci c'è un depresso Hugh Laurie con un lungo e sformato soprabito nero.
Ambientato a Montreal, si distacca dai soliti fumetti investigativi non solo per la scelta della location canadese, ma anche per come vengono svolte le indagini, lunghe ed articolate come possono essere quelle vere. L'assassino non viene scovato in un paio di giorni, ma passano alcuni mesi prima che il dottor Yorick Malatesta, questo è il nome del dottore, comprenda chi è colui che impicca le proprie vittime con corde costruite appositamente.
Il protagonista è costruito bene. Affetto dalla sindrome di Asperger, è incapace di relazionarsi con chiunque respiri, traendo le sue conclusioni da dialoghi con i cadaveri che avvengono però nella sua mente non come accadeva in True Calling.
Quello che non mi è piaciuto però è l'indagine, troppo forzata nella sua soluzione e nel suo svolgimento. Sembra che Malatesta risolva tutto per pura fortuna, e non per qualche sua abilità particolare, abilità che però dimostra di avere nel resto del fumetto.
In definitiva aspetterò di leggere il secondo numero per poter dare un giudizio, per ora quello che ho letto mi intriga.

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