Il mondo è strano.
Oggi sono stato ad una manifestazione. Quattro ore di sonno sulle spalle e niente cibo nello stomaco forse possono aver offuscato il mio giudizio.
Si lottava per salvare l'ospedale maresca, una vecchia costruzione fatiscente che rischia di chiudere per mancanza di fondi ma che serve un comprensorio di 300.000 abitanti (mica cazzi).
Io, per MIE vicende alterne, non nutro una particolare simpatia per quei quattro edifici dalle finestre scheletriche, e se dovesse chiudere non ne sentirei certamente la mancanza.
Ma è un periodo di carenza di ispirazione, e cercarla nelle situazioni più strane è il mio nuovo modus operandi. Quindi stamane ho fatto una cosa che non facevo da quasi 15 anni, sono andato ad un corteo ed ho presidiato il palazzo della regione a Santa Lucia (un quartiere di Napoli), cose da quindicenni ribelli in piena crisi ormonale. O almeno così credevo. Mi aspettavo ragazzi con l'acne giovanile in piena rivoluzione (come le loro idee), e al massimo qualche facinoroso che non vedeva l'ora di fare confusione. Invece donne e madri, lavoratori e pensionati, camminavano dietro uno striscione per le strade calde e afose di Napoli, con una forza che faceva invidia a molti giovani.
Ed io mi sono sentito una merda.
Quasi tutti lottavano per ottenere qualcosa, con le unghie e con i denti si appendevano alle promesse che potevano provenire dai palazzi dei potenti. Urlavano perchè fossero mantenute, ma ballavano anche, cantavano, ridevano e si arrabbiavano, pervasi dalle emozioni che solo una lotta può dare. Ed io la con loro, ma lontano mille miglia, insensibile alle loro sensazioni, senza riuscire a capire con quale forza donne di ottant'anni stessero li sotto il sole, con un fuoco sacro nel corpo e la stanchezza sul volto. Otto ore sotto il sole, aspettando risposte, cambattevano per i propri diritti, per le proprie idee.
Ed ho capito qual'è il mio problema.
Io non combatto più da un sacco di tempo (ma diciamoci la verità non hai mai combattuto).
Ora che l'ho capito non mi resta che trovare qualcosa per cui farlo...
Oggi sono stato ad una manifestazione. Quattro ore di sonno sulle spalle e niente cibo nello stomaco forse possono aver offuscato il mio giudizio.
Si lottava per salvare l'ospedale maresca, una vecchia costruzione fatiscente che rischia di chiudere per mancanza di fondi ma che serve un comprensorio di 300.000 abitanti (mica cazzi).
Io, per MIE vicende alterne, non nutro una particolare simpatia per quei quattro edifici dalle finestre scheletriche, e se dovesse chiudere non ne sentirei certamente la mancanza.
Ma è un periodo di carenza di ispirazione, e cercarla nelle situazioni più strane è il mio nuovo modus operandi. Quindi stamane ho fatto una cosa che non facevo da quasi 15 anni, sono andato ad un corteo ed ho presidiato il palazzo della regione a Santa Lucia (un quartiere di Napoli), cose da quindicenni ribelli in piena crisi ormonale. O almeno così credevo. Mi aspettavo ragazzi con l'acne giovanile in piena rivoluzione (come le loro idee), e al massimo qualche facinoroso che non vedeva l'ora di fare confusione. Invece donne e madri, lavoratori e pensionati, camminavano dietro uno striscione per le strade calde e afose di Napoli, con una forza che faceva invidia a molti giovani.
Ed io mi sono sentito una merda.
Quasi tutti lottavano per ottenere qualcosa, con le unghie e con i denti si appendevano alle promesse che potevano provenire dai palazzi dei potenti. Urlavano perchè fossero mantenute, ma ballavano anche, cantavano, ridevano e si arrabbiavano, pervasi dalle emozioni che solo una lotta può dare. Ed io la con loro, ma lontano mille miglia, insensibile alle loro sensazioni, senza riuscire a capire con quale forza donne di ottant'anni stessero li sotto il sole, con un fuoco sacro nel corpo e la stanchezza sul volto. Otto ore sotto il sole, aspettando risposte, cambattevano per i propri diritti, per le proprie idee.
Ed ho capito qual'è il mio problema.
Io non combatto più da un sacco di tempo (ma diciamoci la verità non hai mai combattuto).
Ora che l'ho capito non mi resta che trovare qualcosa per cui farlo...
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